Com’è fatto un utensile diamantato
Come tutti gli addetti ai lavori ben sanno, quando si fa un lavoro nell’ambito dell’edilizia ci si trova a dover trattare materiali particolari. Tagliare, forare, levigare elementi molto duri, formati da diversi materiali, che alle volte possono essere sia fragili sia resistenti, sono operazioni che si possono fare solo con uno strumento idoneo.
È proprio per questi impegnativi compiti che sono stati creati e vengono costantemente migliorati gli utensili diamantati.
Muratore, piastrellisti, idraulici, ma anche persone che per hobby amano fare lavori in casa, hanno sempre nella loro attrezzatura dischi diamantati e/o foretti diamantati da montare su smerigliatrici angolari, mototroncatrici, taglierine da banco, carotatori.
Utensili diamantati e diamanti sintetici
L’elemento che consente a questi utensili di tagliare agevolmente anche i materiali più duri è il diamante.
Naturalmente, non vengono utilizzati diamanti naturali per gli utensili diamantati, ma quelli sintetici.
I diamanti sintetici, molto più efficaci di quelli naturali, vengono inseriti in grani di diverse dimensioni sulle corone dei dischi da taglio o dei foretti.
La durezza del diamante sintetico dipende dalla purezza e dall’orientamento dei cristalli, ma è noto che, in generale, questo materiale a base di carbonio ha un valore 10 sulla scala di Mohs (la scala va da 1 a 10).
Una delle tecnologie più usate per realizzare diamanti sintetici da usare per strumenti abrasivi è il così detto HPHT, acronimo inglese che indica la sintesi a elevata pressione e temperatura (High Pressure High Temperature).
Dischi diamantati e foretti diamantati: come sono fatti?
Quando si parla di utensili diamantati si stanno prendendo in considerazione due strumenti ben distinti:
- Dischi diamantati per tagliare o levigare
- Foretti diamantati per forare (erroneamente chiamati anche punte diamantate)
I dischi e i foretti hanno strutture di supporto in acciaio su cui vengono saldate le parti abrasive. Queste strutture sono chiamate “anima” e “stelo” e sono parti fondamentali dell’utensile che devono essere studiate e realizzate per sopportare rotazioni ad alta velocità e notevoli sollecitazioni mentre si taglia o fora.
I grani di diamante sintetico addizionati a polveri metalliche formano diverse miscele che vengono applicate sulla corona o i segmenti degli utensili diamantati. Le diverse quantità e dimensioni dei grani di diamante e le differenti conformazioni di corone e segmenti danno la possibilità di scegliere l’utensile più adatto al lavoro che si deve effettuare.
Un altro fattore importante da prendere in considerazione è la giunzione tra corona e anima (o stelo). Attraverso accurati metodi come saldatura a laser, brasatura, sinterizzazione, gli elementi dell’utensile diamantato diventano un corpo unico in grado di affrontare anche i compiti più gravosi.
Per quali materiali si usano utensili diamantati?
A seconda delle differenti tipologie di corona, gli utensili diamantati possono essere idonei a tagliare o forare materiali diversi.
Le tre diverse corone che si possono trovare su dischi da taglio sono:
- Continua liscia
- Continua scanalata
- Segmentata
La prima indicata è la più precisa che viene usata per materiali fragili, mentre l’ultima è quella che consente al disco diamantato di tagliare materiali molto duri, ma senza una finitura particolare. La corona scanalata è più precisa di quella segmentata, ma non è ideale per tagliare superfici relativamente delicate come piastrelle in ceramica o gres.
Scegliendo l’utensile diamantato giusto per il lavoro da fare è possibile tagliare o forare: cemento e laterizi, asfalti, refrattari, ceramiche, gres, granito, pietre, marmi, plastica, metallo.
Gli utensili diamantati sono ciò che serve per lavorare efficacemente ottimizzando tempi e costi.